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riunito "tavolo verde" su nuova "pac": umbria premiata, tra prime dieci regioni per aiuti diretti

riunito "tavolo verde" su nuova "pac": umbria premiata, tra prime dieci regioni per aiuti diretti agli agricoltori

 

(aun) – perugia, 29 mag. 014 – L'Umbria, dopo il successo conseguito a gennaio con l'attribuzione di 876 milioni di euro per lo sviluppo rurale nel periodo 2014-2020, il 10 per cento in più, ottiene un risultato importante anche nella gestione delle risorse per gli aiuti diretti agli agricoltori, che la colloca fra le prime dieci regioni italiane per quantità degli aiuti. Così la rappresentante dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Umbria ha commentato l'esito del negoziato tra le Regioni e il Ministero delle Politiche agricole sulla applicazione della nuova Politica agricola comune ("Pac"), illustrandone nel dettaglio i contenuti ai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole nella riunione del "Tavolo verde" che si è svolta stamani nella sede dell'Assessorato a Perugia. 
   Le principali decisioni assunte, ha rilevato, riguardano la ripartizione degli aiuti "accoppiati", per i quali è stata fissata una quota dell'11 per cento del plafond nazionale. Le risorse sono state concentrate sui settori della zootecnia, dei seminativi e della olivicoltura, per un totale di circa 427 milioni di euro all'anno. Per l'Umbria, ha sottolineato, la mediazione finale è stata particolarmente significativa perché consente di aumentare le risorse disponibili per settori che sono strategici per la nostra agricoltura.
  Per la zootecnia, ha spiegato, il "budget" nazionale è di circa 211 milioni di euro all'anno: saranno operativi aiuti per i bovini da latte, per quelli da carne con una grande attenzione alle razze autoctone iscritte ai Libri genealogici e che danno luogo a certificazioni Dop e Igp; ammessi pure gli ovicaprini (gli aiuti valgono 16 milioni di euro), anche qui con attenzione alle razze autoctone.
   Sarà operativo un piano per i seminativi, con aiuti nelle aree del Centro Italia di circa 30 milioni di euro l'anno concentrati sulle oleoproteaginose (quali girasole, colza, fava e favino).
  Una "battaglia" strenua è stata combattuta dall'Assessorato umbro a favore dell'olivicoltura, insieme ad altri colleghi delle Regioni vocate alle produzioni di qualità. Gli aiuti al settore, che nella precedente proposta riguardavano solo Puglia, Calabria e parte della Liguria, sono stati estesi e si è ottenuto un plafond complessivo di 57 milioni di euro annui. Le modalità tecniche di questa nuova misura, ha specificato, saranno definite nelle prossime settimane, ma l'obiettivo è quello di favorire le aree vocate all'olivicoltura oggi in crisi sia per ragioni economiche e territoriali pur producendo un olio di qualità.
L'accordo, ha detto ancora il rappresentante regionale, dovrà essere ora articolato tecnicamente in maniera più specifica, "traducendo" le scelte politiche in misure applicative.
   Dalle simulazioni fatte dagli uffici regionali, ha aggiunto, si evince che l'effetto complessivo sull'Umbria sarà quello di una media di 300 euro di aiuto per ettaro, con un miglioramento rispetto alla situazione attuale. Per gli agricoltori umbri c'è pertanto la possibilità di disporre di risorse importanti per alcune delle sue produzioni strategiche, che si affiancano agli strumenti specifici di aiuto su tabacco, ortofrutta e viticoltura.
  A proposito del vino umbro, l'assessore ha annunciato che sarà emanato a breve il nuovo bando regionale "Ocm" vino per la promozione nei Paesi extra Unione europea, con una dotazione finanziaria di oltre 1 milione e 300mila euro. Anche per l'"Ocm" vino, ha ricordato la rappresentante regionale, la trattativa era stata fruttuosa, portando in Umbria 6,5 milioni di euro l'anno in più rispetto al precedente piano.
  L'Umbria, ha detto, è riuscita a ottenere risultati straordinari con l'incremento di risorse su tutto l'insieme degli strumenti per la competitività e la crescita dell'agricoltura umbra, dal Programma di sviluppo rurale all'Ocm vino ed ora per gli aiuti diretti alle imprese agricole per i prossimi sette anni. Ci sono, pertanto, le migliori condizioni per procedere speditamente verso nuovi traguardi per l'ulteriore sviluppo e la valorizzazione delle nostre produzioni.